Santa Messa del funerale di Maria Luisa Vitolo
Parrocchia della Beata Vergine Immacolata al Vomero
9 settembre 2024
Sintesi profilo Maria Regina
Maria Luisa nasce a Napoli il 31 gennaio 1945 in una famiglia della Napoli “bene”, raffinata e generosa. Così era lei. Una grande anima in un corpo esile, una donna forte dietro un’apparente fragilità.
Nei primi anni Settanta trova un grande ideale per cui vivere la vita, il vangelo vissuto: “l’unico vero tesoro, Gesù Crocifisso e Abbandonato”, con queste ultime parole lo definisce lei stessa in un messaggio del 5 luglio scorso. Per questo lascia tutto, famiglia, amici, beni e si consacra a Dio nel Movimento dei Focolari.
Inizia così la divina avventura di Maria Luisa che, su sua richiesta, riceve da Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, un nuovo nome, Maria Regina con la spiegazione “Maria regna sempre perché ama”. Il 7 settembre 2024 Maria Regina ha concluso di realizzare pienamente con la sua vita terrena il suo nome e anche il salmo a cui si è sempre ispirata nella sua straordinaria quotidianità: “Io canterò la tua potenza” (Sal 59,16).
Dotata di capacità artistiche notevoli è stata per un anno membro del complesso musicale internazionale Gen Verde. Dal 1982 è coordinatrice delle attività del Movimento dei Focolari per la Campania e la Basilicata.
Svolge la sua attività professionale come assistente sociale alle dipendenze della Regione Campania, iniziando a lavorare per il Centro Antidroga Pilota del Nuovo Policlinico, dove ha sempre avuto a cuore soprattutto gli esclusi e gli emarginati della società e dove sabato scorso ha concluso la sua parentesi terrena.
Una testimonianza quella arrivata da un’amica appena ha saputo della sua dipartita:
“In un momento molto brutto della mia famiglia (il papà era finito in carcere per motivi di droga) ci è stata tanto vicina, ha amato mio padre senza limiti e riserve donandogli tanta serenità”.
A partire dal 1999 dirige il Centro residenziale di spiritualità e cultura “La Pace” di Benevento per circa 14 anni con competenza, saggezza e scrupolosa attenzione ai particolari che hanno reso affascinante e accogliente quel luogo per tante persone che vi passavano. Qui continua a sviluppare le sue molteplici doti, tra queste quelle culinarie, molto apprezzate. Poi rientra a Napoli e inizia ad inserirsi nella vita della città partecipando assiduamente alle attività ecumeniche della diocesi, intessendo rapporti personali significativi con fratelli e sorelle di diverse chiese e comunità cristiane. La pastora luterana di Napoli nel suo messaggio di cordoglio ha definito Maria Regina “compagna preziosa sul cammino ecumenico” e Sua Eccellenza Mons. Gaetano Castello a nome del gruppo ecumenico di Napoli e della Regione Campania scrive di lei come “gioiosa e impegnata sostenitrice del dialogo ecumenico, presente sempre col sorriso a tanti incontri e eventi”.
Chi era Maria Regina?
Leggiamo alcuni degli innumerevoli contributi giunti in queste ore da varie parti del mondo, da cui traspare la grandezza della sua anima:
Una vera guida, un faro che ha illuminato la mia vita.
Sorella, madre, guida…tutto per me.
Tenace, con una fede incrollabile nell’amore di Dio, nel Suo essere nostro Padre amoroso, che conta anche i capelli del nostro capo.
Aveva una grande capacità di accogliere, di comprendere e di aiutare a fare i passi necessari per andare avanti nel viaggio della vita. Una grande maternità e tanta sapienza, anche se tutto questo vissuto nella semplicità ed umiltà, sempre gioiosa.
Semplice e trasparente proprio come una bimba del Vangelo che ha lasciato tutto per vivere solo il Vangelo.
Una grande saggezza napoletana che si è completata con una grande Sapienza, dono dello Spirito.
Spesso intuiva realtà della nostra terra a cui noi non arrivavamo.
Era avanti sia nell’intuizione sia nel modo gentile e delicato con cui condivideva il suo animo e il suo pensiero.
Dalla sua persona si capiva che aveva un legame con Dio tutto speciale. Ci ha amati ad uno a uno.
La sua presenza, la sua sapienza e anche la saggezza umana, unita a un tocco di humour sono state un dono grande, in un continuo direi ininterrotto dialogo che a volte non aveva neanche bisogno di parole per comprendersi. E un’altra cosa di lei mi piace ricordare: la sua libertà dai beni terreni. Pur avendo tanto si è fatta veramente povera.
Era capace di un amore costante e delicato che non è mai venuto meno nel tempo. E…continuerà ancora!
Ci ha accompagnato nelle varie iniziali tappe della vita di focolare con semplicità e con la tipica anima napoletana, con l’amore e la pazienza di una mamma. La sua straordinaria sensibilità e umiltà lasciavano un segno in chi incontrava.
Vera madre per noi, premurosa e nello stesso tempo distaccata da tutto. Ci hai dato sempre Gesù.
È stata un dono per me e per tanti con la sua presenza sempre squisita nella finezza dell’amore.
Madre, virtuosa, piena di misericordia e ricca di umanità.
Sapeva entrare nel cuore e nell’anima con gentilezza, piangere e ridere, soffrire e gioire con noi. Una donna forte radicata in Dio che al solo sguardo capivi cosa era bene fare.
Aveva negli occhi il “radar”: ti scrutava e ti amava. Ti conosceva perché ti “vedeva” con gli occhi dell’amore.
Ha saputo ascoltare e capire, accogliere e chiarire.
È stata una colonna fondamentale su cui poggia la casa del Movimento dei Focolari, per l’amore costante e fedele che ha avuto per Gesù Abbandonato e per tutti noi.
In lei la sapienza divina si intrecciava con la saggezza umana e ti riusciva ad aiutare sempre.
Colpiva la sua capacità di farsi uno con le nuove generazioni, capendo le trasformazioni della società, ma non edulcorando mai il Vangelo.
Non dimenticherò mai come ha accompagnato tante persone in Paradiso.
Una volta vedendomi preoccupata mi ha detto: “Preoccupati solo di amare Dio”. Quanto mi hanno aiutato queste parole!
Ed ecco il suo ultimo saluto alle sorelle di focolare: “L’intervento che devo fare comporta dei rischi…non ho paura di morire ma di vivere male”.
Concludiamo con un contributo che ben sintetizza il saluto terreno che vogliamo dare a Maria Regina.
C’è uno scrigno, preziosissimo e impenetrabile ai più, ma accessibile solo a chi, per un nano secondo o magari per lunghi anni, ha costruito un rapporto con Maria Regina: non conta la durata, conta l’intensità che non si misura con strumentazione scientifica, ma solo con la gradazione dell’anima…e questa c’è stata tutta in quel rapporto…potrebbe essere stato un suggerimento, un’occhiata, una stretta di mano, un sorriso, anche magari un richiamo a quanto più conta…In quello scrigno c’è tutto quello che si è riusciti a metter dentro – magari in forme diverse, con o senza particolari intendimenti o pronunciamenti, per caso o per necessità, con passione o per convenzione….ma c’è sicuramente tutto.
Il bagaglio più prezioso che Maria Regina ha recato con sé e che non svanisce per il suo distacco terreno, anzi s’impreziosisce ogni volta che, mettendolo a frutto, se ne valorizzi il significato per un tempo che non tramonta…che resta scandito, ormai incorniciato nell’Eterno.
Grazie Maria Regina, infinitamente grazie, per questo tesoro, sì raro e prezioso!