POSTED ON 9 APRILE 2019
Fonte: Cittadelmonte.it
Quando l’arte abbraccia le diverse confessioni di fede e diviene
espressione ecumenica:il viaggio di Eldorato arriva a Napoli. Il progetto dell’artista Giovanni de Gara arriva nel capoluogo partenopeo,
coinvolgendo sette chiese della città e il Maschio Angioino con l’obiettivo di
promuovere una riflessione profonda sul tema dell’accoglienza verso ogni
individuo, senza distinzione di razza, genere e credo.
Cos’è Eldorato – È un progetto che racconta l’illusione
di questo millennio: l’esistenza di una terra dell’oro, dove ci sono benessere
e futuro. Una terra lontana di cui si sa poco e di cui si immaginano
meraviglie; una terra al di là della linea dell’orizzonte che ce la nasconde.
Il progetto si articola in installazioni site-specific che utilizzano come materia prima un
oggetto salva-vita: le coperte isotermiche normalmente usate per il primo
soccorso dei migranti. Ha l’obiettivo di promuovere una riflessione profonda
sul tema dell’accoglienza verso ogni individuo, senza distinzione di razza,
genere e credo e di dare un messaggio di calore e salvezza a partire dalla
contemplazione di un oro che splende non per carati ma per la bellezza e la
semplicità del suo messaggio. L’artista fiorentino usa questi teli dorati per
rivestire le porte di chiese e luoghi simbolici di tutta Italia che diventano
così segno concreto di apertura verso l’altro e metafora delle “terre dell’oro”
promesse e sempre più spesso negate a chi cerca rifugio.
Il titolo – È un’evidente distorsione del luogo immaginario per eccellenza (l’Eldorado). Sul piano etimologico, esso deriva dal termine ebraico el che significa Dio, il Dio Dorato, riferimento ultimo di chi, abbandonando
la propria terra e una parte di sé, arriva a una Terra Altra, madre in spirito.
Una terra che, in una visione interiore, concede generosa la possibilità
di ripartire e realizzare se stessi. Accostiamoci a questi portali dorati
e guardiamo dentro di noi mentre ci riflettiamo in essi.
Giovanni de Gara – Nato a Firenze nel 1977, ha partecipato a numerose mostre collettive e
personali, preferendo lavorare fuori dal contesto prettamente galleristico.
Laureato in architettura, nel 2005 inizia a dedicarsi all’arte contemporanea.
Nel 2008 fonda a Firenze il FAF, Florence
Art Factory, uno spazio industriale riconvertito in luogo di produzione culturale
dedicato alla performance e alla musica elettronica. Nel 2105, a Firenze, con
la performance Spring is late, espone abusivamente i suoi quadri nel piazzale degli Uffizi, in Piazza
della Signoria e nel cortile di Palazzo Strozzi. Nel 2016, un po’ stufo
dell’isolamento nel suo studio e delle dinamiche del mercato ufficiale
dell’arte, lancia il progetto Mensile
d’artista e trova 100 collezionisti per lo adottano per un anno, ricevendo in cambio
un’opera al mese. Nell’estate del 2016 idea il progetto FRAGILE, un aggiornamento – a colpi di revolver, fucile a pompa e mitragliatori –
delle mappe e delle guide turistiche delle città colpite dagli attentati
terroristici del 2015-16. Il 28 giugno 2018, dalla Basilica di San Miniato al
Monte (Firenze), prende avvio il progetto Eldorato.
Le sette chiese napoletane – A Napoli, la chiesa valdese alla via
dei Cimbri, n.8 ed alla via Andrea Vaccaro n.20; chiesa metodista a Portici al
Corso Garibaldi n.235; la chiesa luterana in Napoli alla via Carlo Poerio n.5,
le chiese cattoliche: la cattedrale e la basilica di santa Maria della
Sanità in Napoli; la chiesa greco ortodossa in Napoli alla via san Tommaso
d’Aquino n.51.
Le dichiarazioni rese alla conferenza stampa del 1 aprile 2019 presso la
chiesa valdese – Giovanni de Gara, ideatore del progetto: «Le porte d’oro sono diventate un segno dei tempi ed è giusto che l’oro
splenda sulle porte dell’accoglienza. L’oro non è quello dei carati, l’oro
della chiesa è il messaggio del Vangelo: l’amore per il prossimo. Obbiettivo
finale è che questo progetto arrivi alle porte di San Pietro a Roma»; Don Antonio Loffredo, parroco basilica santa Maria della Sanità: Leonardo Magrì, pastore valdese: «Il concetto di fratellanza e
accoglienza, che hanno la loro radice in Dio, a Napoli vedono tutte le chiese
unite. In Italia, la chiesa è una delle poche realtà che agisce in silenzio e
fa senza litigare»; «Abbiamo aderito senza tentennamenti
perché le porte rappresentano, quando sono aperte, le braccia che accolgono
fratelli e sorelle che scappano dalla fame e dalla disperazione. Vogliamo che
la società sia tutta così, perché è così che dovrebbe essere»; «Abbiamo subito
accolto l’iniziativa, è bello che tutte le religioni aderiscano al progetto. A
Napoli oltre le chiese anche i porti sono aperti. Da noi non si alzano muri, si
è accoglienti a prescindere. Il materiale usato per le installazioni richiama
una riflessione su qual’è l’oro della vita: l’oro è umanità, dignità, restare
umani» Luigi De Magistris, sindaco di Napoli.
Fonte: Cittadelmonte.it