Ad Albanella, la giornata ecumenica regionale per il creato
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Le Chiese in ascolto del «grido» della creazione
Ad Albanella, la giornata ecumenica regionale per il creato
Il grido del creato è un appello al cuore di tutti i cristiani e una sfida per tutte le Chiese. Lo affermano con convinzione fratelli e sorelle delle diverse confessioni, giunti ad Albanella (SA) lo scorso sabato 23 settembre per la Giornata del Creato 2023, organizzata dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania (CRCCC). Ad ispirarli, le parole dell’Apostolo delle genti: «Tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio» (Romani 8,22).
Nella festosa comunità valdese nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, la giornata ha preso il via con un dibattito a tre voci (cattolica, ortodossa, protestante) sul tema “Il grido del creato e la catastrofe ambientale”, titolo «scelto dai portavoce delle Chiese nel periodo in cui hanno avuto luogo le alluvioni e le grandi catastrofi in Emilia Romagna e in altre località dell’Italia, continuate poi in Grecia e successivamente in Libia, con più di 15mila morti», come ha ricordato in apertura Elisabetta Kalampouka, presidente del CRCCC e delegata ecumenica della Chiesa ortodossa. Confessione, quest’ultima, molto attiva sul versante della custodia del creato, come ha ricordato nel suo messaggio sua eccellenza Georgios Antonopoulos, vescovo della chiesa greco-ortodossa di Napoli (arcidiocesi metropolita d’Italia – Patriarcato ecumenico): «le attività ambientali del patriarcato ecumenico sono un’estensione della sua autocoscienza ecclesiologica e non costituiscono una semplice reazione circostanziale a un nuovo fenomeno. La vita stessa della Chiesa è un’ecologia applicata».
«Per fare fronte alla crisi ecologica, le soluzioni tecniche non sono sufficienti» ha dichiarato monsignor Gaetano Castello, vescovo ausiliare di Napoli e delegato per l’ecumenismo della Conferenza Episcopale Campana, invitato a prendere la parola per l’occasione. Castello ha poi ricordato come nella storia biblica «già ci sono stati disastri del genere, perché dopo la creazione c’è il diluvio universale». Un racconto che racchiude un messaggio forte e chiaro agli uomini: «Se non avete capito che il mondo è fatto per curarlo, per sentirvi parte di questo contesto che Dio ha creato dal principio, allora viene il disastro…che nella Bibbia è visto come disastro generale, non solo morale e spirituale».
Parole alle quali ha fatto seguito l’intervento di Padre Edoardo Scognamiglio, teologo cattolico e segretario generale del CRCCC: «Vorrei attirare la vostra attenzione sulla parola “grido” che è nel titolo di questa giornata e conseguentemente sull’importanza di ascoltare. Se c’è qualcuno che grida, infatti, perché c’è un problema, una necessità o un pericolo, allora c’è bisogno di qualcuno che ascolti quel grido. Il lavoro concreto che possono fare le chiese cristiane, anche insieme ad altre comunità religiose, è innanzitutto quello di preoccuparsi di ascoltare il grido del creato».
Il convegno è stato chiuso da un intervento a due voci, che ha visto protagonisti il Pastore valdese Franco Mayer, vice-presidente del CRCCC, e il professor Michele Giustiniano, portavoce cattolico del CRCCC, impegnati rispettivamente nel ruolo di intervistato e intervistatore. Dando voce ad un articolo pubblicato nello scorso luglio sulla rivista evangelica Confronti, il Pastore Mayer ha ricordato che «facciamo parte di un sistema interconnesso e se anche si potesse costruire una “torre d’Avorio” a casa propria, non pensando a ciò che accade fuori, il caos che è fuori non rimarrebbe confinato: inevitabilmente finirebbe per colpire tutti. […] La consapevolezza del fatto che l’ecosistema, ma anche la società umana, sia completamente interconnessa, scardina l’idea che ci sia chi possa continuare a permettersi di vivere al sicuro dai problemi ambientali a discapito di altri».
La giornata si è poi conclusa con una speciale preghiera ecumenica en plein air, presso il Bosco di Borgo Carillia nel comune di Altavilla Silentina (SA). Lì, all’ombra di grandi salici, fratelli e sorelle di tutte le confessioni cristiane si sono tenuti per mano, innalzando canti e preghiere all’Onnipotente, affinché tocchi i cuori per poter realizzare una vera e propria conversione ecologica.
“Tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio” Rm 8,22
23 settembre 2023 ore 10 – 13 Oasi del WWF Bosco Camerine
Conferenza nella sala degli stemmi del palazzo arcivescovile di Salerno e Celebrazione della divina eucaristia nella chiesa greco ortodossa di Napoli
Il Comitato di Presidenza del Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania vi saluta cordialmente con le parole “Cristo è Risorto. Veramente è Risorto “. E con queste parole piene di significato che noi tutti cristiani ne abbiamo fatto parte del nostro io,
auguriamo a tutti e tutte voi e le vostre comunità pace e serenità in questo mondo frenetico pieno di difficoltà.
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Incontro di preghiera organizzato dalle donne in occasione della GMP svoltosi a Napoli il 3 marzo 2023 nella chiesa metodista del Vomero.
Venerdì 3 marzo abbiamo celebrato l’annuale Giornata mondiale di preghiera a Napoli. Un momento preparato da un comitato locale che comprende tutte le famiglie cristiane: cattoliche romane, evangelici e ortodossi. Quest’anno una trentina di rappresentanti delle varie realtà cristiane si sono dati (al maschile perché c’era anche qualche uomo!) appuntamento nella chiesa in cui la Chiesa cristiana del Vomero e la Chiesa metodista di Napoli e Diaspora celebrano il culto insieme dagli inizi degli anni 70 del secolo scorso.
Stoffe colorate, fiori e una cartina, composto da 6 pezzi di puzzle, mettevano al centro il paese che aveva preparato la celebrazione di quest’anno: Taiwan con il tema „Ho sentito parlare della vostra fede”. Anche i canti, sia quelli proposti dalle donne del Taiwan, sia quelli delle nostre tradizioni, hanno contribuito a mettere in evidenza la speranza di chi ha preparato il materiale: che è possibile cambiare questo mondo in positivo.
Informarsi per pregare, pregare per agire è il motto della GMP, così abbiamo cominciato con una presentazione powerpoint del paese che ha preparata il materiale per la celebrazione. Abbiamo conosciuto delle caratteristiche geografiche, ma anche dei problemi sociali che colpiscono le donne del Taiwan. Ci siamo soffermati sull’immagine in cui l’artista Hui-Wen Hsiao esprime la sua fede. Ha colpito subito lo sfondo scuro di un futuro incerto, ma anche il fagiano bianco come simbolo di speranza, fiducia e perseveranza. Un’opera d’arte che dà profondità al tema basato sul passo biblico della lettera agli Efesini (Ef 1: 15-19). Una lettera che esprime la gratitudine per la comunità di Efeso con una preghiera per conoscere la speranza a cui siamo chiamati, le richezze della eredità da Dio e la grandezza della potenza di Dio che opera per le donne e gli uomini. Una preghiera che include tutti i credenti. Infatti ci siamo potuti riconoscere nelle preghiere proposte dalle donne di Taiwan. Ogni anno di nuovo ci sorprende che le preoccupazioni e gli impegni di donne vicine o lontane ci coinvolgono in prima persona. Le storie e esperienze delle donne del Taiwan, in cui sono palpabili la loro chiamata e la speranza, ci interpellano. Loro vivono una situazione in cui non manca la tensione (Cina), noi la guerra ai confini di Europa. Così abbiamo terminato la meditazione con una preghiera per la pace e per le vittime nel Mar mediterraneo davanti alla spiaggia di Cutro.
Informarsi per pregare, pregare per agire. Il progetto scelto dal comitato nazionale italiano della GMP vuole dare supporto per bambini in caso di violenza. Un programma che prevede un centro mobile di terapia e di accoglienza anche in aree di abitazioni lontane. Un progetto che ha trovato una buona accoglienza dai vari gruppi che partecipano alla GMP sul territorio napoletano, sono state raccolte 700 euro, una somma importante. Infatti c’è una celebrazione preparato dal comitato locale, ma anche nelle comunità locali, la domenica prima o la domenica dopo, i credenti sono chiamati a partecipare a questa preghiera che coinvolge tutto il mondo.
Dopo la celebrazione di preghiera ci siamo potuti incontrare nel locale in fondo alla chiesa per condividere dolci, patatine, bevande e altro ancora, ma soprattutto abbiamo condiviso la gioia di potere stare insieme di nuovo dopo il periodo del Covid. Le donne del Taiwan ci hanno fatto sapere delle loro difficoltà durante il periodo del Covid, un periodo che anche per noi è stato duro, soprattutto in città e quindi poter condividere vivamente esperienze e riflessioni è stato un bel dono in mezzo al puzzle che viviamo, in mezzo alla realtà complicata con disastri e guerre. Sapere che siamo unite in Cristo, nonostante le nostre molteplice diversità, è una fonte di grande speranza!
Greetje van Der Veer
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