ALBUM FOTOGRAFICO
ALBUM FOTOGRAFICO
La pace come fondamento della nuova creazione Giornata del Creato 2024 Consiglio Regionale delle chiese cristiane della Campania In una sala da poco rinnovata e dedicata a don Riboldi nella sua lotta contro la camorra, il CRCCC è stato circondato e accolto da un gran numero di insegnanti di religione cattolica invitati all’evento organizzato dal Consiglio, con l’adesione della Conferenza episcopale della Campania. Erano almeno sei le chiese evangeliche presenti, battiste, metodiste, valdesi, pentecostali e luterane. Importante anche la presenza della chiesa ortodossa con due presbiteri e il vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia. Il convegno è stato aperto dal saluto della presidente del CRCCC Elisabetta Kalampouka Fimiani . La presidente ha sottolineato l’impegno del Consiglio campano sui temi della salvaguardia del creato fin dal suo inizio. Il vescovo cattolico di Acerra Mons. Antonio Di Donna , presidente della Conferenza Episcopale Campana, che ha ospitato il convegno e la preghiera, ha poi rivolto il suo saluto. Ha raccontato con passione il coinvolgimento suo e della CEI sul tema delle “terre dei fuochi”. Bisogna usare il plurale perché purtroppo sono molte le terre fortemente inquinate in Italia e la zona del Casertano non è che una delle 42 individuate a livello nazionale dal Ministero per la Transizione Ecologica. Perciò oggi si considera la nozione di “terre dei fuochi” come un’espressione legata a un certo tipo di sviluppo industriale illegale, piuttosto che a un territorio. Proprio ad Acerra la CEI nel 2021 tenne il suo primo incontro nazionale incentrato sui territori fortemente inquinati e sull’azione anche educativa delle 78 diocesi che abitano quei territori. Rivolgendosi agli e alle insegnanti di IRC presenti il vescovo Di Donna ha insistito sulla necessità della formazione alla custodia del creato e ha poi presentato in anteprima un pellegrinaggio sui siti inquinati della Campania che si dovrà tenere nella primavera del 2025 in occasione dei dieci anni dalla pubblicazione della Laudato Sì. Il CRCCC ha voluto organizzare il suo convegno chiedendo ai rappresentanti delle famiglie confessionali cristiane di mettersi in ascolto di quanto avviene sul territorio. A questo scopo è stato invitato a parlare come relatore centrale il dott. Antonio Marfella , presidente di “Medici per l’ambiente”, oncologo dell’Istituto Pascale di Napoli e tossicologo. Il suo impegno e la sua passione sono anche raccontati nel libro “I miei cento passi nelle “terre dei fuochi”, Guida ed. 2020. Il dott. Marfella ha iniziato il suo intervento affermando che il termine “terra dei fuochi” è quanto meno inappropriato, si tratta infatti di un fenomeno industriale di smaltimento illegale dei rifiuti dovuto all’evasione fiscale: questa economia criminale in Campania tocca i livelli più alti rispetto alle altre regioni italiane. D’altra parte, afferma Marfella, la denuncia per il grave inquinamento del territorio agricolo non deve essere per Acerra una umiliazione ma un orgoglio legato in primo luogo al dolore e all’indignazione delle madri che sono alla guida di molte associazioni in tutela dei salute dei bambini e delle bambine. È un grido di richiesta di giustizia ambientale che porta con sé la salute e la vita. Il dott. Marfella ha raccontato come il suo impegno sia ispirato dalla parola dell’apostolo Paolo nella Prima Corinzi 6,19 dove si parla del corpo come tempio dello Spirito Santo: “Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!”. Dopo aver parlato di malattie legate ai terreni e alle acque fortemente inquinate, della necessaria prevenzione e della necessità di continuare a monitorare i livelli di diossine e di PFAS anche nel territorio campano, il dott. Marfella ha fatto riferimento alla Laudato Sì affermando: “Non stiamo curando la casa comune!”. Per le chiese ortodosse è intervenuto S.E. Georgios Antonopoulos Vescovo ausiliare della Chiesa Greco – Ortodossa di Napoli, che ha letto il messaggio del patriarca Patriarca Ecumenico Bartolomeo I per la Giornata del Creato. In esso il Patriarca mette in parallelo il peccato contro la creazione e il peccato contro Dio e parla della necessità di una conversione spirituale, di una svolta copernicana nel rapporto tra esseri umani e natura. Lo si può leggere qui di seguito: https://fideliter.it/il-messaggio-del-patriarca-bartolomeo-per-il-creato-e-linizio-dellanno-liturgico- ortodosso/Ha poi preso la parola la pastora valdese Letizia Tomassone che ha ricordato l’impegno della FCEI (Federazione Chiese Evangeliche in Italia) e delle chiese protestanti sui temi della giustizia climatica, e ha fatto una riflessione a partire dal testo di Esodo 15,22-27 in cui si parla di acque avvelenate e di risanamento, di un Dio che guarisce dopo aver liberato il suo popolo dalla schiavitù. Seguire il comandamento di Dio significa ritrovare quell’equilibrio dinamico insito nella natura: pratica sociale della giustizia e giustizia ambientale sono strettamente intrecciate e devono guidare l’impegno delle chiese. Infine il Delegato per l’ecumenismo e il dialogo per la Diocesi di Napoli, Mons. Gaetano Castello , ha richiamato l’episodio biblico di Genesi 21 in cui Ismaele e Agar cercano acqua nel deserto. Dio risponde al grido del ragazzo e apre gli occhi ad Agar per farle vedere la sorgente d’acqua che scaturisce nel deserto. Così anche per noi si tratta di lasciare che Dio apra i nostri occhi per trovare risorse di vita. Nella sala erano in mostra cinque opere del movimento “Esasperatismo – Logos & Bidone”. La sorella battista Emilia Mallardo ci ha guidati nella comprensione di questo movimento artistico-culturale nato a Napoli e dedicato alla denuncia di una natura violata. Al termine del convegno che ha appassionato i duecento e più intervenuti il CRCCC ha guidato la preghiera ecumenica a più voci, ed è stata piantumata una piccola pianta di olivo nel giardino del seminario, con la targa dedicata alla giornata. Il convegno è disponibile integralmente a questo link: https://youtu.be/RNCOo_BAUAE
Letizia Tomassone, pastora valdese
Santa Messa del funerale di Maria Luisa Vitolo
Parrocchia della Beata Vergine Immacolata al Vomero
9 settembre 2024
Sintesi profilo Maria Regina
Maria Luisa nasce a Napoli il 31 gennaio 1945 in una famiglia della Napoli “bene”, raffinata e generosa. Così era lei. Una grande anima in un corpo esile, una donna forte dietro un’apparente fragilità.
Nei primi anni Settanta trova un grande ideale per cui vivere la vita, il vangelo vissuto: “l’unico vero tesoro, Gesù Crocifisso e Abbandonato”, con queste ultime parole lo definisce lei stessa in un messaggio del 5 luglio scorso. Per questo lascia tutto, famiglia, amici, beni e si consacra a Dio nel Movimento dei Focolari.
Inizia così la divina avventura di Maria Luisa che, su sua richiesta, riceve da Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, un nuovo nome, Maria Regina con la spiegazione “Maria regna sempre perché ama”. Il 7 settembre 2024 Maria Regina ha concluso di realizzare pienamente con la sua vita terrena il suo nome e anche il salmo a cui si è sempre ispirata nella sua straordinaria quotidianità: “Io canterò la tua potenza” (Sal 59,16).
Dotata di capacità artistiche notevoli è stata per un anno membro del complesso musicale internazionale Gen Verde. Dal 1982 è coordinatrice delle attività del Movimento dei Focolari per la Campania e la Basilicata.
Svolge la sua attività professionale come assistente sociale alle dipendenze della Regione Campania, iniziando a lavorare per il Centro Antidroga Pilota del Nuovo Policlinico, dove ha sempre avuto a cuore soprattutto gli esclusi e gli emarginati della società e dove sabato scorso ha concluso la sua parentesi terrena.
Una testimonianza quella arrivata da un’amica appena ha saputo della sua dipartita:
“In un momento molto brutto della mia famiglia (il papà era finito in carcere per motivi di droga) ci è stata tanto vicina, ha amato mio padre senza limiti e riserve donandogli tanta serenità”.
A partire dal 1999 dirige il Centro residenziale di spiritualità e cultura “La Pace” di Benevento per circa 14 anni con competenza, saggezza e scrupolosa attenzione ai particolari che hanno reso affascinante e accogliente quel luogo per tante persone che vi passavano. Qui continua a sviluppare le sue molteplici doti, tra queste quelle culinarie, molto apprezzate. Poi rientra a Napoli e inizia ad inserirsi nella vita della città partecipando assiduamente alle attività ecumeniche della diocesi, intessendo rapporti personali significativi con fratelli e sorelle di diverse chiese e comunità cristiane. La pastora luterana di Napoli nel suo messaggio di cordoglio ha definito Maria Regina “compagna preziosa sul cammino ecumenico” e Sua Eccellenza Mons. Gaetano Castello a nome del gruppo ecumenico di Napoli e della Regione Campania scrive di lei come “gioiosa e impegnata sostenitrice del dialogo ecumenico, presente sempre col sorriso a tanti incontri e eventi”.
Chi era Maria Regina?
Leggiamo alcuni degli innumerevoli contributi giunti in queste ore da varie parti del mondo, da cui traspare la grandezza della sua anima:
Una vera guida, un faro che ha illuminato la mia vita.
Sorella, madre, guida…tutto per me.
Tenace, con una fede incrollabile nell’amore di Dio, nel Suo essere nostro Padre amoroso, che conta anche i capelli del nostro capo.
Aveva una grande capacità di accogliere, di comprendere e di aiutare a fare i passi necessari per andare avanti nel viaggio della vita. Una grande maternità e tanta sapienza, anche se tutto questo vissuto nella semplicità ed umiltà, sempre gioiosa.
Semplice e trasparente proprio come una bimba del Vangelo che ha lasciato tutto per vivere solo il Vangelo.
Una grande saggezza napoletana che si è completata con una grande Sapienza, dono dello Spirito.
Spesso intuiva realtà della nostra terra a cui noi non arrivavamo.
Era avanti sia nell’intuizione sia nel modo gentile e delicato con cui condivideva il suo animo e il suo pensiero.
Dalla sua persona si capiva che aveva un legame con Dio tutto speciale. Ci ha amati ad uno a uno.
La sua presenza, la sua sapienza e anche la saggezza umana, unita a un tocco di humour sono state un dono grande, in un continuo direi ininterrotto dialogo che a volte non aveva neanche bisogno di parole per comprendersi. E un’altra cosa di lei mi piace ricordare: la sua libertà dai beni terreni. Pur avendo tanto si è fatta veramente povera.
Era capace di un amore costante e delicato che non è mai venuto meno nel tempo. E…continuerà ancora!
Ci ha accompagnato nelle varie iniziali tappe della vita di focolare con semplicità e con la tipica anima napoletana, con l’amore e la pazienza di una mamma. La sua straordinaria sensibilità e umiltà lasciavano un segno in chi incontrava.
Vera madre per noi, premurosa e nello stesso tempo distaccata da tutto. Ci hai dato sempre Gesù.
È stata un dono per me e per tanti con la sua presenza sempre squisita nella finezza dell’amore.
Madre, virtuosa, piena di misericordia e ricca di umanità.
Sapeva entrare nel cuore e nell’anima con gentilezza, piangere e ridere, soffrire e gioire con noi. Una donna forte radicata in Dio che al solo sguardo capivi cosa era bene fare.
Aveva negli occhi il “radar”: ti scrutava e ti amava. Ti conosceva perché ti “vedeva” con gli occhi dell’amore.
Ha saputo ascoltare e capire, accogliere e chiarire.
È stata una colonna fondamentale su cui poggia la casa del Movimento dei Focolari, per l’amore costante e fedele che ha avuto per Gesù Abbandonato e per tutti noi.
In lei la sapienza divina si intrecciava con la saggezza umana e ti riusciva ad aiutare sempre.
Colpiva la sua capacità di farsi uno con le nuove generazioni, capendo le trasformazioni della società, ma non edulcorando mai il Vangelo.
Non dimenticherò mai come ha accompagnato tante persone in Paradiso.
Una volta vedendomi preoccupata mi ha detto: “Preoccupati solo di amare Dio”. Quanto mi hanno aiutato queste parole!
Ed ecco il suo ultimo saluto alle sorelle di focolare: “L’intervento che devo fare comporta dei rischi…non ho paura di morire ma di vivere male”.
Concludiamo con un contributo che ben sintetizza il saluto terreno che vogliamo dare a Maria Regina.
C’è uno scrigno, preziosissimo e impenetrabile ai più, ma accessibile solo a chi, per un nano secondo o magari per lunghi anni, ha costruito un rapporto con Maria Regina: non conta la durata, conta l’intensità che non si misura con strumentazione scientifica, ma solo con la gradazione dell’anima…e questa c’è stata tutta in quel rapporto…potrebbe essere stato un suggerimento, un’occhiata, una stretta di mano, un sorriso, anche magari un richiamo a quanto più conta…In quello scrigno c’è tutto quello che si è riusciti a metter dentro – magari in forme diverse, con o senza particolari intendimenti o pronunciamenti, per caso o per necessità, con passione o per convenzione….ma c’è sicuramente tutto.
Il bagaglio più prezioso che Maria Regina ha recato con sé e che non svanisce per il suo distacco terreno, anzi s’impreziosisce ogni volta che, mettendolo a frutto, se ne valorizzi il significato per un tempo che non tramonta…che resta scandito, ormai incorniciato nell’Eterno.
Grazie Maria Regina, infinitamente grazie, per questo tesoro, sì raro e prezioso!
Alla Famiglia Ricca
Alla Chiesa Valdese
Alle Chiese Evangeliche d’Italia
Il CRCCC, nell’apprendere la scomparsa del pastore e teologo valdese Paolo Ricca, esprime dolore e profondo cordoglio e nello stesso tempo immensa stima per l’appassionata conoscenza della disciplina che ne caratterizzò tutta la vita insieme a quel senso di cordialità, di garbatezza, di intelligenza e di equilibrio manifestati in tutte le occasioni.
Il suo nome supera ogni confine e resta soprattutto legato al dialogo ecumenico, di cui fu vero ed instancabile profeta per l’autentico spirito di orientamento ecumenico, di condivisione e di fraternità evangelica.
Nel ringraziare il Signore che ce lo ha donato per così lungo tempo e ce ne ha fatto apprezzare l’erudizione, lo affidiamo alla sua misericordia.
Giornata Mondiale di Preghiera delle donne La GMP ( Giornata mondiale di preghiera) è una celebrazione di carattere ecumenico e di spessore internazionale, proposta annualmente, il primo venerdì di marzo, dalle donne cristiane di oltre 170 paesi. L’evento si propone lo scopo di unire donne e uomini di varie etnie e di diverse culture e tradizioni, in una giornata di preghiera comune, all’insegna dell’amicizia, della comprensione reciproca e della solidarietà. La nascita della GMP è incerta: alcuni la fanno risalire all’iniziativa di Mary Ellen James, moglie di un ministro presbiteriano di New York nel 1887, ma altre fonti attribuiscono l’iniziativa, più genericamente, ad un’azione concordata da diverse organizzazioni religiose femminili statunitensi, tra cui un gruppo di donne battiste . Si ha notizia, infatti, di un nucleo originario di incontri di preghiera nel 1812, su proposta della battista Mary Webb di Boston, che riuniva le donne del New England mensilmente per sostenere in preghiera il lavoro delle missioni. Da questi primi embrionali incontri si sviluppò col tempo un vero e proprio movimento comunitario femminile di preghiera che investì tutti gli Stati Uniti e da lì si propagò nei paesi confinanti e negli altri continenti assumendo l’attuale connotazione ecumenica grazie al coinvolgimento di diverse confessioni. e denominazioni. Questi inizi sono estremamente significativi in quanto rappresentano i prodromi del movimento ecumenico, il cui esordio ufficiale risale ad un secolo dopo, nel 1910, per iniziativa della Conferenza mondiale delle società missionarie protestanti ed anglicane di Edimburgo. Nel 1930 la GMP venne celebrata per la prima volta anche in Europa, per la precisione in Scozia e nel 1969 vi partecipò ufficialmente anche l’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche. La sua denominazione iniziale era “Giornata mondiale di preghiera delle donne”, ma già da tempo, pur essendo ancora organizzata da donne, è universalmente conosciuta come Giornata mondiale di preghiera per tutte e tutti. In Italia l’organizzazione, un tempo affidata alla Federazione delle donne evangeliche in Italia, dal 1994 fa capo ad un comitato ecumenico specifico che comprende rappresentanti evangeliche, cattoliche ed ortodosse. Il I° Marzo 2024 si è svolto, nella sede dell’Esercito della salvezza di Napoli, l’incontro interconfessionale annuale per celebrare la GMP (Giornata mondiale di preghiera delle donne), con la nutrita partecipazione di donne e uomini in rappresentanza delle tre confessioni cristiane del territorio cittadino: cattolica, evangelica, ortodossa. Come sappiamo, il libretto-guida della celebrazione viene preparato con due anni di anticipo, di volta in volta, dalle donne cristiane di vari paesi del mondo. Per una fortuita coincidenza, la liturgia di quest’anno è stata preparata due anni fa dalle donne cristiane della Palestina, in tempi sicuramente sempre difficili per la realtà socio-politica del territorio, ma comunque non sospetti in relazione allo scoppio della guerra attualmente in corso. Tale circostanza ha reso particolarmente sentito e coinvolgente l’evento in quanto, come ampiamente sottolineato dalla padrona di casa, il Maggiore Lidia Bruno, in apertura dell’incontro, alla luce dell’attuale situazione bellica, si rende particolarmente necessario ricordare tutte le vittime di questo conflitto e quanto mai urgente intercedere presso il Signore per il ripristino immediato della pace. Non sarà possibile, purtroppo, rispettare l’impegno di inviare i fondi raccolti alla cooperativa femminile beduina Zeina nel villaggio di Um-Al-Naser, che garantiva una formazione professionale alle donne beduine nella produzione di giocattoli in legno e tessuti. Tale cooperativa non esiste più. Pertanto, la raccolta delle offerte di quest’anno, sarà devoluta al Caritas Baby Hospital (VBH), unico ospedale pediatrico della Cisgiordania, fondato nel 1953. L’importo totale raccolto è di Euro 620. Il versetto-guida di quest’anno, tratto dall’Epistola di Paolo agli Efesini, era “ Vi prego… sopportatevi l’un l’altro con amore” e i simboli rappresentativi del territorio palestinese,presenti nel locale di culto, erano rami e foglie di ulivo, distribuiti a tutti i presenti all’inizio della celebrazione, nonché limoni, arance ed altri agrumi e cactus. Le donne presenti nella chiesa dell’Esercito della salvezza si sono alternate nelle varie fasi della liturgia, ricoprendo, di volta in volta, il ruolo di animatrici e di lettrici, e intonando tutte insieme, anche con il contributo degli uomini presenti, gli inni proposti e videoproiettati attraverso le immagini originali del coro internazionale di donne e bambini. Come consuetudine, il libretto conteneva tre testimonianze di vita e di fede, la cui lettura ha destato particolare emozione: le tre donne palestinesi, Eleonor, Lina e Sara, attraverso i loro scritti, hanno raccontato le loro vicende e le loro esperienze passate e presenti, riguardanti, rispettivamente, una storia di “resilienza”, una storia di “verità”, una storia di “fioritura”. La Pastora Lidia Bruno ha tenuto una breve riflessione su Efesini 4: 1-7, di cui riportiamo un piccolo, ma significativo stralcio: “Noi presenti siamo testimonianza vivente di separazione e di discordia, è sempre una ferita viva, per questo l’apostolo Paolo esorta a costruire e a vivere l’unità che è, sì, un dono dello Spirito, ma richiede anche il nostro impegno. C’è una vocazione/chiamata personale da vivere in maniera degna. Quando è l’amore il motore non c’è modo di tradire la vocazione. In Dio non siamo confusi, ma amati. Siamo figli di un padre generoso che chiama figlio/a me e mio fratello/sorella che è seduto accanto a me. Sia benedetto questo Padre meraviglioso! ” L’incontro si è concluso con il consueto momento di convivialità per suggellare il clima di unione, condivisione e solidarietà che, ormai da oltre 130 anni, caratterizza questa ricorrenza nel mondo intero. Emilia Mallardo
“Amerai il Signore tuo Dio e il tuo prossimo come te stesso”
Dal vangelo di Luca
Settimana di Preghiera per l’Unità dei cristiani 2024
Quest’anno il sussidio della GMP è stato curato dal Comitato delle donne cristiane di varie chiese della Palestina. L’incontro si terrà il 1 marzo 2024 alle ore 17.00 nei locali dell’Esercito della Salvezza in via Ferrara 66.
Copyright © 2024 Consiglio Regionale delle Chiese
Theme by Anders Noren — Up ↑