Consiglio Regionale delle Chiese

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Elezioni del nuovo Consiglio di Presidenza – triennio 2022/2025

ELETTO NUOVO COMITATO DI PRESIDENZA E NUOVI PORTAVOCE
L’Assemblea del Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania, riunitasi lo scorso venerdì 11 novembre, alle ore 17.00, presso la sede della Conferenza Episcopale Campana a Pompei (NA), ha proceduto all’elezione dei nuovi membri del Comitato di Presidenza e alla designazione dei Portavoce, eletti tra i delegati delle rispettive Chiese.
Sono risultati eletti al COMITATO DI PRESIDENZA:

  • Elisabetta Kalampouka Fimiani (ortodossa) – Presidente
  • Pastore Franco Mayer (evangelico) – Vice Presidente
  • Padre Edoardo Scognamiglio (cattolico) – Segretario.
    Sono stati eletti come “sostituti” dei membri del COMITATO DI PRESIDENZA:
  • Padre Bogdan Philip (ortodosso) – sostituto Presidente
  • Pastore Giuseppe Verrillo (evangelico) – sostituto Vice-Presidente
  • Mons. Giuseppe Esposito (cattolico) – sostituto Segretario.
    Sono stati nominati/riconfermati PORTAVOCE delle rispettive Chiese:
  • Padre Bogdan Philip (Chiesa ortodossa – Patriarcato Rumeno)
  • Pastore Paolo Poggioli (Chiesa luterana)
  • prof. Michele Giustiniano (Chiesa cattolica)
  • Dott.ssa Elisabetta Kalampouka Fimiani (Chiesa ortodossa – Patriarcato ecumenico)
  • Past. Letizia Tomassone (Chiesa valdese)
  • Predicatrice Greetie Van der Veer (Chiesa metodista)
  • Dott.ssa Velia Cocca (Chiesa Battista)
  • Pastore Giuseppe Verrillo (Chiesa libera)

IL COMITATO DI PRESIDENZA

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Giornata Regionale del Creato 1 ottobre 2022

Cerreto Sannita

Un evento particolarmente interessante e coinvolgente quello tenutosi sabato primo ottobre a Cerreto Sannita: la Giornata Regionale del Creato. Un momento di preghiera comunitario promosso dalla Conferenza Episcopale Campana e dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane al quale hanno partecipato tra gli altri Mons. Gaetano Castello, vescovo delegato per l’Ecumenismo e del Dialogo Interreligioso di Napoli; mons. Antonio Di Donna, presidente della Conferenza Episcopale Campana; mons. Francesco Marino delegato della CEC per l’Ecumenismo, mons. Giuseppe Mazzafaro che ci ha accolto nella sua diocesi di Cerreto Sannita; Don Enzo Lionetti, responsabile del Servizio per l’Ecumenismo e per il Dialogo Interreligioso della diocesi di Napoli. I saluti introduttivi e la presentazione del tema sono stati curati da Padre Edoardo Scognamiglio, presidente del Consiglio Regionale e da Elisabetta Kalampouka Fimiani del patriarcato ecumenico che riveste il ruolo di vicepresidente. Tra gli altri autorevoli partecipanti c’era don Giuseppe Esposito referente regionale, padre Bodgan Filip della chiesa ortodossa del patriarcato rumeno, il pastore luterano di Torre Annunziata Alberto Rocchini e Michele Giustiniano giornalista e docente di religione. Luogo d’interesse è stata la cattedrale di Benevento dove si è svolta la veglia ecumenica. La veglia è stata presieduta dal vescovo Giuseppe Mazzafaro. Dopo la proclamazione della Parola di Dio tre persone ci hanno accompagnato nella riflessione: il pastore valdese Franco Mayer, il sacerdote ortodosso Giorgio Antonopoulos, archimandrita di Napoli del Patriarcato ecumenico e il vescovo di Sessa Aurunca mons. Francesco Piazza. Durante le riflessioni offerte è stato sottolineato che condividere non significa sottrarre ma moltiplicare, infatti il tema scelto, sicuramente di forte impatto, prende spunto da una citazione del Vangelo di Luca : “Prese il pane, rese grazie”. Descritto da molti partecipanti come un momento di grande sinergia con il prossimo, permeato da una forte speranza, tutto l’evento è da considerarsi la manifestazione di un più profondo dovere dei singoli e delle istituzioni. Ci siamo impegnati per salvaguardare la nostra casa comune. Il Vescovo insieme ai suoi sacerdoti sono stati fin da subito molto ospitali. In un teatro parrocchiale sono state illustrate le bellezze del territorio; il sito naturalistico “ Forre del Titerno ” di Cusano Mutri. Emozionante è stato sicuramente vedere con quanto amore, in così poco tempo, i presbiteri e tutta la comunità hanno presentato dei luoghi particolarmente suggestivi. Il momento più toccante è stato la preghiera, vissuta da tutti con particolare attenzione, la quale ha avuto inizio nella cattedrale della Santissima Trinità. Descriverei il tutto come un qualcosa di magico, condiviso da diverse realtà religiose che perseguono lo stesso fine. Centro ideologico del momento comunitario è stato il “Creato” dove ci veniva chiesta una conversione con cui rinsaldare l’alleanza con il creato, dono di Dio, imparando la predisposizione all’ascolto, come afferma una citazione udita durante l’evento: “ascoltare il creato, perché oggi la nostra casa comune grida a causa di maltrattamenti di cui è vittima ”. La presenza di alcuni fratelli e sorelle di altre religioni ha reso tutto il pomeriggio ancora più ricco di spunti facendoci respirare una particolare aria di fraternità con altre tradizioni e culture. Dono della giornata, apprezzatissimo in quanto simbolo Eucaristico religioso per eccellenza è stato del pane prodotto artigianalmente: un dono da considerarsi non solo materiale ma funzionale per la diffusione del concetto di “fraternità” e ricerca del desiderio di giustizia” , proprio di una Chiesa che è sempre più sinodale. Dopo la preghiera ecumenica c’è stato poi un momento conviviale, frutto del lavoro fatto da dei ragazzi di una cooperativa sociale, che anche nella loro diversità hanno mostrato la loro infinita dolcezza e originalità, preparando un ricco buffet da offrire a tutti i partecipanti. Da considerarsi una delle più belle esperienza alle quali partecipare, nell’attesa di una nuova esperienza simile.

Prof.ssa Flora Citarella, docente di religione e membro della Commissione Ecumenica della diocesi di Napoli

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“PRESE IL PANE, RESE GRAZIE” (Lc 22,19) Eucaristia, Fraternità e Giustizia

Giornata per il creato – 1 ottobre 2022

Cattedrale della Santissima Trinità – Cerreto Sannita

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GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA ECUMENICA

Questa Giornata si celebra ogni anno il primo venerdì di marzo in tutto il mondo. I due ultimi anni non ci hanno permesso di realizzarla in presenza per i noti motivi della pandemia. Quest’anno abbiamo avuto la gioia di ritrovarci a pregare insieme, an che se una nuova tenebrosa nuvola è arrivata a turbare la pace. Noi come donne di pace abbiamo voluto prima della celebrazione della GMP pregare per la pace in Ucraina e in tutto il mondo. La sorella Lucia Antinucci con la sua accorata preghiera ha dato il Benvenuto e ci ha fatto riflettere sulla fragilità del genere umano. Venerdì 4 marzo a Napoli nella Basilica di S. Pietro ad Aram densa di storia, arte e leggende ci siamo riunite per celebrare la Giornata Mondiale di Preghiera col tema ” Io conosco i progetti che ho per voi “. Le radici della GMP risalgono al 1887 in America, con le donne protestanti e la prima celebrazione della Giornata risale al 1929. Si celebra in tutto il mondo il primo venerdì di marzo ed è bello pensare che contemporaneamente in oltre 170 paesi preghiamo insieme donne, uomini, ragazzi e ragazze. La giornata oramai è da diversi anni che è diventata ecumenica. Attualmente è coordinata da un Comitato Mondiale di donne con sede a New York e rappresentanti in molte parti del mondo. In Italia opera un Comitato Nazionale, con sede a Roma, che traduce ed elabora il materiale relativo alla GMP dal testo inglese e mantiene i vari rapporti. In Campania opera un Comitato locale che comprende donne Cattoliche, Evangeliche, Ortodosse, che hanno preparato anche la cerimonia di questo anno. La preparazione della GMP di questo anno è stata affidata alle donne di Inghilterra, Galles ed Irlanda del Nord. Con circa 65 milioni di abitanti il Regno Unito sta al terzo posto dopo la Russia e la Germania. Molte aree sono fortemente urbanizzate. C’è una varietà di bellezze naturali che si trovano nelle isole britanniche: le sue montagne e la brughiera scoscesa, i suoi campi fertili e i pascoli, le sue colline ondulate e lo spettacolare scenario costiero, le sue piccole isole. La maggior parte del territorio del Regno Unito è stato cristianizzato alla prima metà del VII secolo da missionari gregoriani. La Chiesa Anglicana è stata fondata da Enrico VIII che fu re d’Inghilterra e di Irlanda. Conta circa 85 milioni di fedeli nel mondo. Le religioni prevalenti sono in maggioranza quella Cristiana , ma anche Musulmana, Indù, Sikh, Ebraica, Buddista. La Maggior parte delle Chiese anglicane fanno parte del Consiglio Ecumenico delle Chiese e anzi ne sono le forze trainanti. L’immagine del libretto non è un quadro dipinto ma un ricamo con inserti di lavori di metallo dell’artista Angie Fox ricamatrice e disegnatrice di abiti talari. L’artista ha utilizzato diversi simboli per far entrare nella profondità del tema. Una porta aperta su un sentiero attraversa una vista aperta senza fine che significa la Libertà, le catene spezzate la Giustizia. La colomba e il giglio che rappresentano la Pace del Signore e il Perdono. Al di sopra di tutto un arcobaleno che è venuto a rappresentare la storia di Noè fino ai giorni nostri, Sconfinante amore di Dio. Il tema del culto è la promessa di Dio che si trova nel libro di Geremia: “Io conosco i progetti che ho per voi”. Concentrandoci sulla libertà, il perdono, la giustizia e la pace di Dio, vediamo come questa promessa possa essere un segno di speranza per tutte le persone. Al centro della Chiesa un tavolo coperto con un panno blu, che simboleggia il mare intorno alle isole britanniche, con elementi di verde per la terra e grigio/marrone per i nostri paesi e città. Sul tavolo vi erano poste una Bibbia aperta su Geremia 29: 11 e sette candele, una per ciascuna delle sette regioni della famiglia della Giornata Mondiale di Preghiera (America del Nord e Caraibi, Asia, Africa, Euro pa, America Latina, Pacifico e Medio Oriente), accese nelle ​vari momenti della liturgia. Un mappamondo e le tre bandiere dei tre paesi organizzatori e al di sopra l’arcobaleno della pace. All’arrivo delle persone sono state offerti dei pacchettini di semi, che alla fine delle riflessioni è stato l’invito a piantare i semi come pegno dell’amore e della speranza costanti in Dio. Lettrici, animatrici e tre donne hanno presentato il tema alternandosi con canti di speranza e di lode. Nella lettura biblica si par la della Speranza che il profeta Geremia diede al suo Popolo deportato, ma anche il ritornello “luce della speranza”, parla di speranza e fiducia. L’invocazione della misericordia di Dio per le nostre mancanze: vivere a spese degli altri, distruzione del nostro ambiente, mancanza di carità. Confidando in Cristo lasciamo che sia Lui a fortificarci per il nostro pentimento. Le donne parlano della loro società multietnica, multiculturale e plurireligiosa che le ha arricchite nei secoli e ancora oggi e dei lo ro problemi particolari. Per la colletta tra i progetti che si sono presentati il Comitato italiano ha scelto : Progetto della rete “City of Sanctuary”, a favore delle donne richiedenti asilo incinte che si trovano nel Regno Unito e Irlanda del Nord. L’incontro si è concluso con la recita del Padre Nostro, la Benedizione e l’inno della GMP, il Salmo 42,8 di John Elletron del 1870. Un arrivederci all’anno prossimo con le sorelle di Taiwan. Elisabetta Kalampouka Fimiani.

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Giornata del Creato 2021 – S. Angelo dei Lombardi

Saluti introduttivi di mons. Salvatore Cascio vescovo di S. Angelo dei Lombardi. Introduzione ai lavori mons. Francesco Marino delegato della CEC per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso. Testimonianze di: Elisabetta Kalampouka Fimiani, pastore Jaime Castellanos. Mostra di arte moderna curata da Emilia Mallardo. Preghiera con la presenza di altri rappresentanti delle chiese della Campania.

«I cieli narrano la gloria di Dio». Giornata per il Creato a Sant’Angelo dei Lombardi

«I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annuncia il firmamento». Queste le parole del Salmo 19 che hanno ispirato e illuminato i lavori della “Giornata per il Creato” organizzata dal Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania (CRCCC) e celebrata a Sant’Angelo dei Lombardi (AV) lo scorso sabato 25 settembre 2021.

Particolarmente significativa la scelta della location per questa giornata, il Museo d’arte ospitato all’interno del Centro Sociale Don Bruno Mariani e dedicato al movimento denominato “Esasperatismo – Logos&Bidone”, corrente artistica contemporanea fondata agli inizi del terzo millennio da Adolfo Giuliani, che prende le mosse da un appello di 34 artisti al miglioramento delle condizioni del pianeta.

Dopo i saluti iniziali del Presidente del CRCCC, Padre Edoardo Scognamiglio, la giornata ha preso il via con le testimonianze di monsignor Pasquale Cascio, arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia, e del sindaco Marco Marandino. A questi primi interventi ha fatto seguito il dibattito a tre voci (cattolica, ortodossa e protestante) sul tema “Infosfera, Potere digitale – Transizione ecologica. Il cammino ecumenico delle chiese cristiane di fronte al problema della salvaguardia del creato”, che ha visto impegnati al tavolo dei relatori monsignor Francesco Marino, vescovo di Nola e delegato per l’ecumenismo della Conferenza Episcopale Campana, Elisabetta Kalampouka Fimiani, vicepresidente del CRCCC e delegata della Chiesa Ortodossa – Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, e Jaime Castellanos, pastore della Chiesa Battista di Napoli-Via Foria.

La successiva visita del Museo d’arte “Esasperatismo – Logos&Bidone” ha preceduto il suggestivo momento di preghiera ecumenica per il creato, introdotta dalle meditazioni sui 5 sensi composte da Michele Giustiniano, attraverso le quali i fedeli delle diverse comunità cristiane presenti hanno potuto insieme «ringraziare Dio Padre per lo straordinario dono dei sensi, riflettere sulla loro funzione formidabile di canale di comunicazione immediata con il Creato, che ci mette in relazione sensibile con i nostri simili e con la realtà che ci circonda, ma anche sui loro limiti, cifra della creaturale finitudine. Infine, pregare insieme, affinché, attraverso una “educazione dei sensi”, possano affermarsi nuovi stili di vita in armonia con l’ordine della creazione e funzionali al ruolo di suo custode della stessa che l’uomo ha ricevuto dall’Altissimo».

La preghiera è terminata con un gesto simbolico: la piantumazione di un albero di ulivo, la cui immagine nelle Sacre Scritture evoca la grandezza e la bellezza del popolo di Dio (ad es. «Ulivo verde, maestoso, era il nome che il Signore ti aveva imposto» Ger 11,16).  

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